A Londra 2010 erano presenti i migliori otto giocatori e protagonisti dell’anno, e non solo classificamente parlando, anche a livello di risultati. Nadal e Federer, i vincitori di Slam; Murray, vincitore di 2 Master 1000; Djokovic, grandissimo protagonista dell’estate americana; Soderling e Berdych, i giustizieri di Federer e finalisti rispettivamente al Roland Garros e Wimbledon; Roddick che ha vinto anche lui un 1000 e Ferrer, che nonostante abbia giocato un’ottima stagione sul “rosso” era un po’ l’ultimo arrivato.

Con nomi del genere le aspettative erano davvero ambiziose, il Master viene giocato in 2 fasi, la prima con 2 gironi all’italiana. Nella seconda i primi 2 dei rispettivi gironi giocano le semifinali incrociate. I gruppi erano i seguenti:

  • Gruppo A:  Nadal (1), Djokovic (2), Berdych(6), Roddick(8);
  • Gruppo B: Federer(2), Soderling(4),Murray(5), Ferrer(7);

Nel gruppo A passeranno Nadal e Nole, entrambi non convincendo moltissimo; nel gruppo B Murray e Federer, quest’ultimo ha letteralmente dominato tutti gli avversari. Dopo la pronosticabile vittoria ai danni di Ferrer, in 2 set netti, Roger ha incontrato il numero 5 Murray, anche lui demolito in 2 set netti, e poi il numero 4 Soderling, il quale ha provato a opporre resistenza, ma anche lui ha subito un parziale di 2 set a 0.

Onestamente mi aspettavo di più nelle fasi a gironi, ma i “Fab Four” (così soprannominati Federer, Nadal, Murray, Djokovic) l’hanno fatta da padroni ed eccoli arrivare tutti e 4 in semifinale. Di meglio non si poteva chiedere: Federer c. Djokovic e Nadal c. Murray.

Nemmeno a chiederlo Murray gioca la prima semifinale, è una delle migliori partite di tutto il 2010, anche se merita più Murray nel primo set e nel secondo ha finalmente ragione del suo avversario, ma come spesso capita con Nadal per quanto tu possa fare bene lui è sempre lì: si giocano il posto in finale al tie-break del terzo dopo 3 h e 10 minuti di partita. Ancora emozioni in questi ultimi punti, Murray va avanti, Nadal rimonta e ha il match point: scambio lunghissimo (19 colpi) e Nadal lo chiude con un dritto che, per sottolineare il momento, è con una precisione chirurgica all’incrocio delle righe. Ora Nadal aspetta: Federer o Djokovic?

La seconda semifinale è anch’essa molto attesa, ci si aspetta una gran partita, invece si assiste ad uno show di un solo giocatore: Roger Federer dimostra ancora di essere di un altro pianeta. Nonostante la partenza razzo dell’elvetico, nonostante Djokovic che comincia a giocare su altissimi livelli, il primo set finisce 6-1, non c’è stata storia. Nel secondo Federer si fa la solita dormitina e Nole scappa subito 3-0. Roger resetta il tutto ed è un altro 6-1 virtuale, si perché Nole farà solo un altro game.

Quindi Roger(n° 2) batte in sequenza 2 set a 0, il numero 7, 5, 4, 3 ed ora lo aspetta il n°1, il suo più acerrimo “nemico”, Rafael Nadal. Si sa che indoor è favorito Federer, si sa anche che è un campo abbastanza lento per essere indoor (per favorire il gioco di Murray, che per la cronaca è tornato scozzese), si sa ancora che il terribile spin mancino di Nadal rimbalza molto più pulito qui che sulla terra o sull’erba e quindi Roger dovrebbe avere meno difficoltà a controllare la diagonale mancina. Con questi presupposti ci si accinge a vedere una grandissima partita.

Roger parte subito fortissimo, come in tutte queste partite al master, ma Nadal non è l’ultimo arrivato tiene botta arranca. Si arriva sul 4-3 e Roger piazza il break decisivo e chiude il parziale 6 giochi a 3, per come hanno giocato il primo set il risultato è giusto. Nel secondo parziale Nadal aumento il suo livello di gioco, Federer si fa la solita dormitina e perde il servizio, Nadal non è Nole e mantiene il break, 6-3 Nadal secondo parziale. Nel terzo set l’equlibrio dura poco, Roger in questo Master  indemoniato piazza un break subito e complice un Nadal un po’ sconsolato ne piazza subito un altro a seguito e 5-1 e servizio, a quel punto è fatta, Roger chiude subito e alza le braccia, anche in segno di liberazione.

Liberazione, si perché nonostante abbia vinto un torneo per ogni categoria, per un giocatore come lui è un po’ una stagione sottotono , come mi ha fatto notare il mio amico Fausto:

  • Slam: Australian Open;
  • Atp World Tour Master 1000: Cincinnati;
  • Atp World Tour Master 500: Basilea;
  • Atp World Tour Master 250: Stoccolma.

Dopo oggi anche il Master, o come viene chiamato ora le “Atp World Tour Finals”. Deve essere ricordato come è arrivata questa vittoria, giocando un Tennis da “T”  maiuscola. Prima di servizio impeccabile, il dritto che faceva malissima da qualsiasi posizione e su qualsiasi palla tornava dall’altra parte della rete, anche il rovescio è andato benissimo soprattutto in finale contro Rafa, che solitamente è il colpo che crea difficoltà, e vederlo scendere più spesso a rete mi riempie di piacere.

Questo è il Roger che desideriamo vedere fino a fine carriera, ancora affamato di vittorie, più aggressivo sul campo, probabilmente grazie anche ad Annacone (a proposito mi sembra sia il primo torneo vinto con l’attuale allenatore e il vecchio allenatore, o capitano di Davis, seduti in panchina), contro questi giovani che non gli fanno paura, e nonostante i loro continui miglioramente e capace di metterli tutti in riga semplicemente giocando il suo tennis “classico”.